Hell's Paradise (Jigokuraku) è una delle hit del momento del web magazine Shonen Jump Plus. Sebbene la rivista sia meno famosa del "fratello maggiore" Shonen Jump, essa offre una variegata offerta di qualità, che spazia dal sentimentale (Blue Flag), al soprannaturale (Fire Punch), alle spy stories (Spy X Family), fino ad arrivare al battle fantasy di stampo storico che è appunto Hell's Paradise.
 
Nato per mano di Yuuji Kaku e pubblicato in Italia da J-Pop Manga, l'opera racconta di Gabimaru, un temuto ninja, considerato imbattibile, che aspetta in prigione l’arrivo di un boia in grado di ucciderlo. Il desiderio di farla finita sembra ormai più forte della voglia di lottare, ma la proposta della carnefice Asaemon risveglierà in lui la furia di un tempo: la possibilità di tornare a vivere con sua moglie, l’unica luce nella sua vita, se accetterà di avventurarsi in una terra magica e letale per recuperare il segreto della vita eterna per lo shogun!

Hell's Paradise è un manga ricco di azione, combattimenti, mistero ed elementi fantastici, che con il suo ampio respiro corale mette in scena la vita, la lotta e le sofferenze di molti personaggi diversi e affascinanti.
Vi proponiamo quindi l'intervista fatta da Manga Plus a Sakakibara, editor del suddetto manga.
 
Hell's Paradise
 

Le origini di Hell's Paradise


La storia è iniziata con un altro editor, giusto?

Esatto, la pianificazione di Hell’s Paradise è iniziata mentre c’era in carica un altro editor. Circa due anni fa, nel 2017, agli editor di Jump Plus venne mostrato lo storyboard dei primi tre capitoli della nuova serie di Yuji Kaku, che aveva già pubblicato su Jump Square. Quando ci venne chiesto chi fosse interessato a lavorare sulla serie, mi feci avanti. Leggendo il name ero rimasto estasiato, sembrava così interessante! Ero proprio entusiasta all’idea di lavorarci e lavorai sui capitoli 2 e 3 per Jump Plus.

C’è stata competizione tra gli editor?

Non è stata una competizione al livello di quelle che vedi tra le pagine di Hell’s Paradise (ride). Non so precisamente chi fossero gli altri candidati, ma so che un certo numero di persone era stato preso in considerazione. Per questo ho espresso direttamente all’editor capo la mia volontà di lavorare su questo manga (ride).
 
Da dove nasceva questo desiderio?

Per prima cosa, adoro le illustrazioni del Maestro Kaku. Sono stato un fan dei suoi disegni, soprattutto di quelle tavole dal grande impatto, sin da quando ho letto la sua opera precedente, Fantasma, pubblicata su Jump Square. Secondo la mia opinione, le sue tavole non sono solo disegnate bene ma hanno proprio il potere di attrarre i lettori. C'erano di mezzo anche i miei sentimenti personali, all’epoca ero editor da due o tre anni e sentivo la pressione di dover lavorare ad una serie che sarebbe diventata popolare tra i lettori e un grande successo in termini di vendite. Sentivo la presenza di un muro davanti a me, era un obiettivo importante. E in tutto ciò sapevo che Hell’s Paradise poteva essere l’opera che mi avrebbe fatto superare quell'ostacolo. Inoltre, era da circa quattro anni che esisteva Jump Plus, e tra tutti i manga pubblicati digitalmente, mancava ancora un battle fantasy mainstream. One-Punch Man è stata una serie di grandissimo successo, si sentiva davvero l'esigenza di un battle manga anche su Jump Plus. Condividevamo tutti l’obiettivo di far diventare Jump Plus la rivista digitale numero uno e creare per essa nuove hit. Considerando tutto questo, sapevo che lo stile del Maestro Kaku ci avrebbe permesso di raggiungere questi traguardi, quindi mi sono proposto con grande passione dicendo “Vorrei davvero occuparmi di questo manga!” (ride).

 

Diventare l'editor del Maestro Kaku


Qual è stata la sua prima impressione del Maestro Kaku?

Lo avevo visto per la prima volta in televisione, si parlava di Fantasma in una sessione di un programma televisivo di Jump, mi ci sono imbattuto per caso e ho pensato "Che autore figo", questa è stata la mia prima impressione. Incontrandolo poi dal vivo, ho capito che era figo per davvero! (ride)
 
Com'è avvenuto l’avvicendamento con il precedente editor?

Era una persona un po' fredda. Anche se era la prima volta che ci incontravamo ha detto solo "Il tuo editor è cambiato" al Maestro e "Buona fortuna, ci vediamo" a me (ride).
 
Di cosa avete discusso successivamente?

Ho chiesto al Maestro cosa volesse fare con Hell’s Paradise, cosa volesse esprimere. A quel punto il character design dei personaggi era già stato deciso e mi spiegò cosa volesse farne di ognuno di essi e come voleva che si presentassero. Nel secondo capitolo fanno la loro apparizione un sacco di personaggi. È eccitante, no? Ricordo che guardavo i prototipi e mi dicevo “Che figata, fantastici!”.
 
Hell's Paradise

Ci sono dei personaggi che sono cambiati?

Shion, il preferito al primo sondaggio di popolarità. La prima volta che il Maestro me ne ha parlato ho pensato che fosse proprio un personaggio pazzesco. Lo immaginavo come Kazuo Kiriyama di Battle Royale. Dopo averne discusso, abbiamo deciso di renderlo il gentile maestro che conosciamo oggi. La personalità folle che lo caratterizzava è passata a Shugen (ride).
 
Di che altro ha discusso con il Maestro Kaku?

Ricordo ancora che il Maestro voleva creare una sorta di storia con più protagonisti. Avevo qualche perplessità riguardo quest’ultima opzione; avevamo già vari elementi del genere come i prigionieri, gli esecutori e le strane creature dell’isola. Mentre da una parte pensavo che sarebbe stato interessante aggiungere alla storia uno stile simile a Battle Royale, il focus sulle azioni del protagonista era un punto importantissimo. Se avessimo inserito dei protagonisti multipli, avremmo dovuto dividere tra tutti loro lo spazio delle pagine, il che ci avrebbe portato ad una storia con un ritmo sbilanciato e le azioni del personaggio principale non avrebbero spiccato come dovuto, questa era la mia più grande perplessità. Alla fine però, grazie al genio di Maestro Kaku, non ci fu nulla di cui preoccuparsi (ride). Quello che intendo è che in Hell's Paradise tutti i personaggi sono dipinti in maniera semplice e veloce. Quello che in un altro manga viene espresso in molte pagine, Hell's Paradise lo fa in poche tavole o pagine. Grazie al suo talento nel disegno siamo riusciti a creare una storia con molti protagonisti e una grande varietà di personaggi, riuscendo anche a mantenere un buon ritmo (ride).

 

La vita dopo la serializzazione

 
Cos'è che tiene sempre a mente quando crea un'opera?

Il ritmo e il cercare di vedere tutto da una prospettiva obiettiva come primissimo lettore dell’opera. Assumo questo ruolo dalla bozza e provo a dare un’opinione chiara e diretta. Inoltre, dato che Jump Plus non è neanche lontanamente famoso quanto Jump, devo lavorare dando sempre il massimo per dimostrare al mondo che Hell’s Paradise esiste ed è un bel manga. Voglio dire, creare un account sui social e pubblicizzarlo è abbastanza semplice, ma mettere su un’esposizione come quella che abbiamo fatto per il lancio del quarto volume è una cosa molto diversa dal comune lavoro di un editor. Dalla pianificazione, all’impostazione, alla realizzazione, sono tutte cose che ho fatto per la prima volta e devo dire che è stata dura (ride).
 
Quali sono le cose che tiene a mente quando ha l’obiettivo di creare un battle fantasy mainstream?

Per il Maestro Kaku è importantissimo che le ragazze siano carine!
Abbiamo riflettuto su cosa potesse funzionare in un manga per il web, e sin dal primo capitolo ci sono delle illustrazioni molto estreme. Il risultato è stata una cosa popolare e apprezzata tra i nostri lettori, ma dall’altro lato dobbiamo sempre tenere a mente che non abbiamo molte lettrici donne ed è difficile acquisirne di nuove. È questa la nostra maggiore preoccupazione, e sia io che il Maestro Kaku saremmo felici di vedere sempre più riscontro dal pubblico femminile.
 
Hell's Paradise


Gli incontri con il Maestro Kaku


Come gestisci i meeting con il Maestro Kaku?

Per prima cosa decidiamo cosa succederà per i successivi dieci capitoli, per un volume intero insomma. Su questa base, ci incontriamo settimana dopo settimana per aggiornarci l’uno con l’altro. Ci vediamo di persona per la consegna delle bozze, e quando non è possibile trovare del tempo per farlo, ci sentiamo per telefono.
 
Abbiamo parlato precedentemente delle tavole di grande impatto che sono un elemento di fascino per la serie. Parlate anche di queste cose nei vostri meeting?

No, tutto ciò che riguarda le illustrazioni è nelle mani del Maestro, lui disegna come vuole disegnare, ed è una cosa che ritengo di grande valore. Tempo fa, in un incontro, gli ho chiesto dei personaggi; tutti i personaggi di Hell’s Paradise sono "personaggi principali" a cui il maestro ha dato vita, non solo Gabimaru. Ognuno di essi ha i propri dettagli e il proprio background, così tanto da farmi pensare ogni volta "Se solo potessimo inserirli nel manga…", e questo succede perché il Maestro Kaku ama ogni suo personaggio. Senza questo amore, non capiterebbe così spesso nei nostri incontri che lui dica "Questo è un elemento che fa parte della storia" e che io risponda "Davvero? Non lo sapevo…" (ride).
C’è anche un certo grado di “realismo” di cui il Maestro è consapevole. Disse che questo concetto venne portato alla sua attenzione da Tatsuki Fujimoto (Fire Punch, Chainsaw Man), quando lavorava per lui come assistente, prima dell’inizio della serializzazione di Hell’s Paradise, e l’idea lo colpì molto. Usava la parola "realismo" per indicare emozioni, azioni e frasi che i personaggi avrebbero messo in atto "sul momento", come se fossero esistiti davvero in quel determinato attimo nel tempo. Il Maestro Kaku riesce a fare questa cosa perché tutti quei dettagli e storie sono nella sua mente, anche se non li mostra sulle pagine.
 
Hell's Paradise

C’è un qualche momento particolarmente memorabile dei vostri incontri che vuole condividere con noi?

Dato che il Maestro Kaku è stato a sua volta editor, non sempre mi è necessario spiegare le cose nel dettaglio perché lui le capisca. Se voglio dirgli dieci cose, mi basta dirne sette o otto e il resto lo capisce da sé. Ha una conoscenza abbastanza profonda dell’argomento, quindi, anche se gli chiedo qualcosa un po’ fuori dagli schemi o faccio richieste che non riguardano propriamente il manga, le capisce immediatamente. È un grosso aiuto (ride). In aggiunta a questo, ricordo una conversazione che abbiamo avuto riguardo lo "zittire quel suo lato di editor dentro di sé"; un mangaka scrive e disegna spesso quello che spontaneamente gli viene in mente, è così che si creano i capolavori, ma dalla parte opposta c’è l’editor, che ha il compito di organizzare le cose in maniera ordinata, deve far notare le cose che sono difficili da comprendere e sistemare le contraddizioni. Il Maestro Kaku vede le cose proprio dal punto di vista di un editor e lo si nota quando disegna i suoi manga. Disse che inconsciamente si mette un freno, e le cose che sono divertenti solo per lui o che vuole inserire solo perché gli va, si perdono strada facendo.
 
Intende dire che il fatto che precedentemente fosse un editor lo ostacola?

Credo che gli editor abbiano la tendenza a fare le cose in maniera "normale", ma è quando un autore supera questo modo di vedere che si creano i grandi successi. Penso che il Maestro lo abbia notato mentre stava creando un manga che sembrava andare verso direzione "normale".

 

Il ruolo dell'editor


Cosa deve essere un editor per l’autore?

Probabilmente ci sono tanti modi diversi di interagire con gli autori quanti sono gli autori stessi. Ma gli editor hanno tutti una cosa in comune: mettere sempre al primo posto l’autore e la sua opera. Spesso ti trovi a riflettere su cosa l’autore speri, e gli fai da supporto, colmi le sue lacune. Nel caso del Maestro Kaku, lui richiede sempre una prospettiva oggettiva, e mi assicuro di supportarlo garantendo questo suo desiderio.
 

Qual è il suo rapporto con Hell’s Paradise?

Quello che sto per dire è una mia credenza personale come editor di manga, ma ci sono tanti altri editor là fuori che conoscono il mondo dei manga meglio di me. Lo stesso vale per mangaka che hanno letto più manga di me. Quando mi chiedo quali sono i miei punti di forza, quello che posso dire con certezza è che tutti i manga che ho letto e a cui mi sono appassionato molto hanno avuto un grande successo in tutto il mondo. Da un'altra prospettiva, possiamo dire che se trovo un manga che ritengo davvero buono, e questo manga si diffonde in tutto il mondo, puoi stare sicuro che tutti gli altri penseranno a loro volta che sia buono. Lavoro con questo tipo di mentalità. Penso che Hell’s Paradise sia un buon manga, e da persona responsabile della sua realizzazione, voglio dimostrarlo in tutti i modi: come editor in carica, e come membro del dipartimento editoriale di Jump Plus, sento di dover rendere Hell’s Paradise un grande successo. Io stesso mi impegno moltissimo perché ciò accada. C’è anche da considerare che su Jump Plus, e in generale nel mondo dei manga nati sul web, non c’è ancora un titolo di questo tipo che tutti ritengano una grande hit. Credo che Hell’s Paradise abbia le potenzialità per andare lontano, in quel territorio sconosciuto. È mio dovere impegnarmi al massimo ogni giorno per far sì che ciò accada. In più, voglio riuscire a superare la barriera del milione di copie vendute per il primo numero!


Fonte Consultata:
Manga Plus