Kirito che finisce nuovamente all’interno di un mondo virtuale dal quale non può uscire. Una mirabolante nuova tecnologia che replica nello spazio cibernetico le anime delle persone. Intelligenze artificiali che cercano di emanciparsi dal proprio creatore. Uno strumento bellico potenzialmente rivoluzionario per cui combattere sia nel reale che nel virtuale.

Troveremo tutto questo e anche altro, in Sword Art Online Alicization adattamento animato di ben nove volumi della celebre light novel scritta da Reki Kawahara e illustrata da abec prodotta dal sodalizio Aniplex / A-1 Pictures. Di fatto, la più importante produzione per il franchise da un punto di vista meramente quantitativo. L’anime è arrivato direttamente sui nostri schermi con un simulcast sulle piattaforme di settore Amazon Prime Video e VVVVID, accompagnato per la prima volta anche da un simuldub (esclusiva di Prime Video). Ricordiamo che la trasposizione cartacea è attualmente pubblicata in Italia da J-POP.

 
Sword Art Online Alicization

 
Così come le tecnologie digitali si integrano sempre di più nella società, anche in SAO mondo virtuale e mondo reale sono sempre più comunicanti. Dopo il full dive delle avventure iniziali e la realtà aumentata di Ordinal Scale, una nuova tecnologia capace di “copiare le anime” pare pronta a far breccia e a rimescolare le carte. Se prima quindi, ciò che avveniva in una realtà, là rimaneva, ora le interazioni tra virtuale e reale sono sempre più strette e anche i due piani narrativi non sono più subordinati o alternativi fra loro, bensì a volte paralleli e a volte intersecanti, tendenzialmente convergenti quasi a presagire una fusione tra reale e virtuale.

Fanno poi il loro ingresso in scena anche nuovi “agenti”, ovvero le evolute intelligenze artificiali che popolano il mondo di Underworld, teatro e campo di battaglia della nuova epopea di Kirito e soci. Molti dei nuovi personaggi importanti che andranno ad arricchire il cast fanno parte di questo gruppo; su tutti loro ne spiccano due che col tempo sono diventati volti iconici di tutti il franchise, ovvero Eugeo ed Alice.

Eugeo, personaggio creato dal maestro Kawahara con l’intenzione di scrivere una storia di amicizia al maschile, è il primo compagno di avventure per Kirito dopo diverse eroine a precederlo. Inizialmente acerbo e pavido, “puro” potremmo dire, ne diventa col tempo una vera controparte, capace di completare e compensare il carattere più smargiasso e smaliziato dello spadaccino nero. Co-protagonista della prima metà della serie, il suo percorso di crescita e la sua evoluzione costituiscono una vera e propria "storia nella storia", entrata nel cuore di tutti i fan della serie.

Alice, versione cavalleresca della protagonista dei romanzi di Lewis Carrol, è una figura ancora più cardine del suo collega di cui sopra. Esteticamente ruba facilmente la scena con la sua figura letteralmente “aurea” (chioma, armatura e arma sono tutte in tema) e il forte carattere, impreziosito dalla sua aura solenne. Rappresenta l'essere cibernetico che, se non si ribella, quantomeno si emancipa rispetto al suo creatore, il tutto seguendo coerentemente quel filone narrativo iniziato dai romanzi di fantascienza sulla robotica.
 
Sword Art Online Alicization Eugeo   Sword Art Online Alicization Alice


Due contigue ma ben distinte parti narrative compongono Sword Art Online: Alicization.

La prima, omonima, vede Kirito ritrovarsi prigioniero all’interno del mondo di Underworld e iniziare la sua avventura insieme a Eugeo (inizialmente) per trovare un modo di sloggare e rintracciare la perduta Alice.
In una certa corrente di pensiero di parte del fandom, questa parte di storia andrebbe a compensare il mancato processo di “World Building” dell’iniziale saga di Aincrad; benché andrebbe considerato che le due saghe nascono in momenti ben differenti nel processo creativo dell’autore, è certamente vero che c’è molto più spazio per descrivere il nuovo ambiente virtuale e soprattutto le dinamiche che ne regolano la società, così come il modo di vivere dei suoi abitanti virtuali.

Ad ogni modo, questa prima metà dell’opera ha un approccio fortemente dedicato all’avventura fantasy unita a una componente di formazione che riguarda Eugeo. Non mancano tratti da “battle shounen” con inclusa anche una simil "Scalata al Grande Tempio” con tutti gli annessi e connessi... come la regola non scritta per la quale i cavalieri dei piani alti non possono attaccare in massa i “bronzini” scalatori di turno e schiacciarli una volta per tutte, limitandosi ad aspettarli per poi affrontarli al piano di competenza.

Figura chiave di questa parte è anche l’Administrator, ossia l’entità che sovrintende il governo del mondo di Underworld. Costei è incarnata dalla sensuale e infida Quinella, in origine un comune abitante che però è riuscito a hackerare il sistema dall’interno e a piegare tutto alla propria volontà. In questo senso se Alice è il protagonista dell’ “Io Robot”, l’Administrator è più una IA deviata e malevola tendente allo Sky Net.
 
Sword Art Online Alicization Eugeo e Kirito Tiese e Ronie   Sword Art Online Alicization Quinella Administrator

 
La seconda metà, War of Underworld, è invece del tutto o quasi improntata alla battaglia dove tutti i nodi stretti nella prima parte dovranno venire al pettine. Oltretutto Kirito, per motivi legati a quanto accaduto in conclusione al primo arco, è impossibilitato ad agire e quindi toccherà a “tutti gli altri” darsi da fare.
Questa parte diventa praticamente una “grande festa” dove ogni buon fan di SAO troverà motivi per divertirsi. Tutto l’insieme, alla fine della fiera, è un bel blocco di fan service, ma in senso positivo, con momenti di gloria per il proprio o i propri beniamini (a meno ovviamente che uno non sia fan di Agil o di un Kibao qualunque…). Per gli altri spettatori, male o ben disposti per il brand, resterà la campagna bellica.

Certamente di problematiche ce ne sono, e ne parleremo più avanti, ma intanto si fa spazio a intensissimi scontri, regolamenti di conti, invasioni di campo e momenti epici in un senso o nell’altro, dal primo incontro/scontro tra Asuna ed Alice, alla discesa in campo di Sinon in tutto il suo splendore da dea Solus, fino alla battaglia finale con una delle nemesi storiche di tutto SAO.
Come accennato anche prima, in questa parte l’azione non è solo svolta nel mondo virtuale ma anche, parallelamente, nel mondo reale con la battaglia che è quindi condotta su due fronti. Una buona novità in tutto SAO.
 
Sword Art Online Alicization Scheta Synthesys Twelve   Sword Art Online Alicization Battle Alice
 
Notevole, dicevamo, è stato lo sforzo compiuto per produrre la serie. La qualità dei disegni e delle animazioni è stata mediamente molto alta, il tutto possibile anche grazie alla suddivisione della serie in uno split cour, per quanto vada sottolineato che i tempi si siano allungati anche a causa della pandemia... ma ne è valsa la pena attendere.

Molto ispirata la regia di Manabu Ono (Horizon in the Middle of Nowhere, Mahouka Koukou no Rettousei), che subentra al veterano Tomohiko Ito, e che non si risparmia nel mostrare scene di forte impatto, senza esenzioni dal mostrare situazioni che possono essere disturbanti (su tutte la scena dell'episodio dieci che parecchio ha fatto parlare in giro) o laddove il sangue scorrere abbondante anche in toni un po’ truculenti (ne fanno le spese anche Leafa e Sinon nel corso dei rispettivi scontri).

Dal punto di vista musicale siamo all’apice di tutto il brand. Nuovi brani si aggiungono e arricchiscono la già suggestiva colonna sonora composta da Yuki Kajiura. Apoteosi anche sul fronte delle theme song che fanno da sigla di apertura e chiusura degli episodi, tornano quasi tutti gli artisti già uditi in passato: LiSA, Haruka Tomatsu, Reona, Eir Aoi, con l’aggiunta nuova di Asca e quella spot di Ai Kayano mentre mancherebbe all’appello solo Luna Haruna.
 
Sword Art Online Alicization Operators   Sword Art Online Alicization Solus Sinon
 
Pur offrendo un comparto tecnico notevole, un comparto musicale importante, una storia avvincente e una buona dose di “service” per soddisfare i fa, SAO Alicization non resta comunque esente da difetti che gli precludono il punteggio massimo. Problematiche che si trovano principalmente nell’ambito della sceneggiatura con una particolare concentrazione nella War of Underworld.

Un’analisi comparata tra novel e anime è stata possibile solo per la prima parte ma l’adattamento, nel complesso, appare piuttosto fedele. Alcuni passaggi del racconto sono stati saltati, probabilmente per ragioni tempistiche, ma non incidono troppo sulla resa finale, su altri invece si è sospettosamente sorvolato; come una parte non secondaria del discorso del colonnello Kikuoka ad Asuna da cui traspariva un certo anti americanismo del personaggio e che poteva dare agli eventi successivi una luce un po’ diversa.

Sicuramente interessante l’integrazione ormai “canon” degli eventi di Ordinal Scale (OS) all’interno della storyline principale. Un po’ casual e “buttato lì” invece quanto di OS avviene nel bel mezzo della guerra.
Anche altre cose e avvenimenti appaiono quantomeno estemporanei, come ad esempio i personaggi stranieri inseriti nelle forze ostili della fase finale ai quali pare destinato un qualche ruolo ma che poi non fanno granché (ma magari nei romanzi ciò che li riguarda è descritto in maniera più compiuta). Una certa “inflazione di miracoli” che accadono a ripetizione porta un po’ in sofferenza la fase di climax. Lo stesso Kirito, confinato a lungo in panchina, finisce poi fin troppo acclamato a eroe e salvatore della patria come, e forse anche più, di un Naruto ai tempi d’oro della battaglia con Pain.

Il punto più critico e dolente si ha però proprio all’inizio della seconda parte quanto, dopo averli ben presentati, due personaggi con un discreto potenziale vengono repentinamente fatti uscire di scena e al contempo si scopre che il nuovo antagonista, il mercenario Gabriel/Subtilizer, si rivela essere null’altro che l’ennesimo sociopatico come già ne avevamo visti in SAO. Decisamente alcuni passi indietro, come profilo, rispetto alla Administrator.

Bellissimi visivamente e molto intensi i combattimenti in generale anche se, per quelli risolutivi, poi si è lasciati con la sensazione che magari “si poteva dare di più”.
 
Sword Art Online Alicization Lyos Jumps   Sword Art Online Alicization Leafa in a pinch
 
Come detto nell'introduzione, quest'opera è arrivata da noi in simuldub e simulcast. La localizzazione italiana è stata realizzata, come in passato, dalla Dynit e si nota che nel complesso è stato fatto un buon lavoro di adattamento, rimanendo così sui buoni livelli dei precedenti capitoli della saga.

Quanto ai due nuovi personaggi principali, se Jacopo Calatroni ben si destreggia nel dare voce a Eugeo, lo stesso non si può dire della Alice interpretata da Giulia Maniglio che ci offre un personaggio monocorde che perde tutta la sua fierezza e solennità che oltretutto rendeva la bionda spadaccina ancora più dolce nei momenti in cui dovrebbe esserlo. Il livello dell’originale di Ai Kayano è forse avvicinabile solo da altre sue colleghe seiyuu, ma questa può essere un attenuante valida solo fino a un certo punto.
 
Sword Art Online Alicization Kirito returns   Sword Art Online Alicization Kirito Alice Eugeo
 
Sword Art Online Alicization insieme alla War of Underworld è certamente la più importante incarnazione animata del brand fin qui prodotta. Serie anime realizzata più che egregiamente dal punto di vista tecnico, con molte luci ma senza farsi mancare alcune ombre, ha tutto quello che un fan di SAO può desiderare e magari anche quello che un detrattore può detestarne, dunque difficilmente potrà spostare gli equilibri tra le due fazioni. I primi però non ne resteranno insoddisfatti.

“Kirito ritornerà” si legge alla fine. Che sia una minaccia o una speranza, dipenderà dall’osservatore.