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The Saintʼs Magic Power is Omnipotent Season era un anime isekai che avevo scartato dal mazzo.
La storia non mi sembrava travolgente e mi ero fatto un'idea che onestamente non era esatta.
Quando ho notato che ne avevano proposto anche una seconda stagione, mi sono incuriosito e l'ho recupurata.
Come animazione ed in generale come comparto tecnico l'opera si lascia guardare, visivamente mantiene un decoro sopra la sufficenza.
Sulla trama diciamo che qualche cliché non ce lo evitiamo, ma bene o male risulta leggermente originale.
L'ambientazione è questo mondo in stile 700/800 europeo con qualche abbozzo fantasy e la magia.
In questo mondo una particolare nebbia oscura o miasma demoniaco che dir si voglia evoca sempre più mostri, ed è il motovo per cui i reali del regno di Slantania utilizzano un'evocazione magica per portare nel regno una "Santa" in grado di esorcizzare mostri ed eradicare la nebbia malefica.
Ma qualcosa va storto... o meglio dal nostro mondo vengono evocate due ragazze anziché una! La ragazzina Aira e la giovane impiegata Sei.
Il Principe incaricato della gestione in maniera piuttosto inspiegabile ed unilaterale decreta Aira come la Santa ed ignora la povera Sei (forse per il suo aspetto occhialuto e dozzinale) quest'ultima, segregata nel Castello a vivacchiare senza nessun incarico e condannata a non poter più tornare indietro (a quanto pare l'evocazione è irreversibile) poco alla volta deve reinventarsi in questo mondo e previa una sua certa passione per la botanica, trova impiego nell'istituto di ricerca per pozioni e medicinali, mentre l'altra ragazza viene presa sotto l'ala protettiva del Principe ereditario ed iscritta all'Accademia di magia per risvegliare il proprio status di Santa.
Più passa il tempo e più Sei inizia a legare rapporti con vari personaggi ed appare subito evidente che la ragazza ha un dono particolare nel creare pozioni curative con un'efficacia superiore a qualsiasi altro e mostra particolare predilegione nella magia curativa.
Non ci vorrà poi molto per accorgersi che in realtà è lei ad avere i poteri della "Santa", mentre l'altra ragazza Aira e si, portata per la magia ma non mostra nessuna affinità al ruolo che le competerebbe, ma sempre in maniera del tutto inspiegabile il Principe continua ad incaponirsi nel perseverare sulla scelta fatta.
Naturalmente questo porterà Sei a vivere sempre più intensamente ed anche con gioia la sua nuova vita ed Aira a vivere isolata e pressata da un ruolo che non le compete.
Essenzialmente tutta la prima stagione è questa, sino alla scoperta pubblica che c'è stato un errore e bla, bla, bla!
Tutta questa seconda stagione è concentrata invece sul ruolo di Sei che oramai conclamata Santa si muove per bonificare il regno e successivamente sull'infausto compito di trovarle una sistemazione matrimoniale una volta conclusa il suo ruolo, con qualche nobilotto del regno che ambisce ad acquisire status politico e sociale.
In tutto questo naturalmente quest'anime pare sin da subito indirizzato ad un pubblico giovane femminile e malgrado la presenza di una harem inverso (ovvero tutte le persone che ruotano intorno a Sei sono bei ragazzotti bellocci e scapoli) appare piuttosto banale che il ruolo di spasimante piuttosto corrisposto spetti al giovane biondo e munito di occhi azzurri, comandante della terza armata, Albert, anch'esso nobile rampollo.
Non c'è molto più di quanto raccontato in questi 24 episodi, pur trattandosi di una serie godibile, i ritmi sono blandi, le vicissitudini all'acqua di rose, pochi ed iniqui i conflitti.
Si tratta di un fantasy con molto buonismo, molto garbato e poco stringente, piuttosto noioso se vogliamo metterla così.
Non è brutto, ma mi sarei aspettato una trama un pò più complessa e con qualche intrigo, invece tutto scivola via sempre senza patemi e sussulti.
Ho capito che si tratta pur sempre di uno Shoujo, ma non vedo perchè se indirizzato ad un pubblico adolescente femminile debba essere così pacato e poco ambizioso!
Se almeno la componente slice of life o romantica fosse più incisiva penso che si sarebbe potuto parlare di un buon anime.
Nemmeno quella che è la storia di avvicinamento tra Sei e Albert pone qualche sussulto! I due pare subito evidente che si piacciano ma pur non essendo dei ragazzini (nella storia dovrebbero entrambi avere oltre i 20 anni) si comportano come scolaretti timidi, impacciati ed imbranati al primo amore e si trascinano con questa pantomima per tutte e due le serie inutilmente per poi chiudere il cerchio solo nel finale.
Quello che mi è piaciuto, ma ritengo sia anche un limite è la troppa gentilezza e garbatezza della storia.
Decisamente diventano troppi 24 episodi dove non succede praticamente nulla di eclatante o avventuroso!