Konosuba è stata, senz'ombra di dubbio, una delle sorprese più piacevoli tra gli anime realizzati nel corso del 2016: in soli dieci episodi si è riusciti a mettere in scena una divertentissima commedia che, pur adottando un'ambientazione decisamente tradizionale, riesce ad esprimere una comicità semplice ma originale ed a tratti straripante.
Il successo ottenuto è stato tanto improvviso quanto dilagante: basti pensare che, nel periodo in cui l'anime è stato mandato in onda per la prima volta, le vendite della light novel sono schizzate alle stelle, fino a diventare la serie più venduta nella prima metà del 2016. Personalmente non mi baso molto su questi dati per percepire il livello di gradimento di un anime (anche perché in genere non li conosco); nonostante questo, però, l'eco del suo enorme successo è arrivato fino a me, seppure in via indiretta. Per fare un esempio, si pensi all'impatto che Konosuba ha avuto sul mondo a cui appartengono i suoi personaggi, ossia quello dei MMORPG. Ebbene, ad oggi credo sia impossibile riuscire a “battezzare” il proprio personaggio con uno dei nomi dei protagonisti senza doverlo storpiare di brutto (io ho dovuto usare “Aqua-sama” e “Megumin-Firemage”). Ma se questa cosa è abbastanza normale, lo è molto meno il fatto che, di tanto in tanto, nel corso di un dungeon spunti fuori un qualche mago che si mette a gridare (per iscritto) “explosion!”; e la cosa buffa è che il più delle volte gli altri membri del party non chiamano la neuro per farlo internare ma sanno benissimo a cosa si stia riferendo.
Grazie anche ad un OAV che confermava la grande capacità di questa storia di indurre lo spettatore al riso più sfrenato, le aspettative che si erano create intorno alla seconda stagione erano altissime: la speranza di tutti era che Konosuba riuscisse a ripetersi, regalando altri dieci episodi di altissimo livello comico. La realtà delle cose, però, doveva dimostrarsi molto più complessa rispetto alle previsioni.
 

Leggendo i commenti rilasciati dal pubblico (non solo su AnimeClick.it) al termine della visione della serie, ho potuto rilevare la presenza di tre tipi di giudizi: c'è chi l'ha valutato negativamente, chi ha espresso un parere favorevole sottolineando, però, che "la prima serie era meglio" e chi ne è rimasto letteralmente entusiasta. Non essendoci uniformità di giudizio, so già in partenza che ciò che dirò non potrà trovare tutti d'accordo: sarebbe obiettivamente impossibile. La verità è che Konosuba 2 si presta poco a valutazioni oggettive ma il giudizio dipende esclusivamente dai gusti personali di chi lo guarda; per questo motivo la presente recensione aspira ad essere solo un punto di vista tra i tanti possibili e niente di più.
Forte del successo ottenuto, lo Studio Deen per questo sequel ha deciso di riconfermare tutto lo staff che già si era occupato della conversione della prima parte della light novel ideata da Natsume Akatsuki
L'anime conferma molte delle qualità che lo avevano contraddistinto in passato e resta un titolo irrinunciabile per gli amanti del genere; a parere di chi scrive, però, ci sono molte ragioni per non essere completamente soddisfatti dal risultato ottenuto.
 

Personalmente credo che Konosuba 2, pur continuando ad essere un titolo estremamente godibile, sia meno divertente rispetto alla sua prima prima stagione. Il difetto principale, a mio avviso, sta in una costruzione meno curata dei vari sketch comici. Nella prima serie prima di arrivare ad una battuta fulminante o ad una situazione farsesca si assisteva ad un paziente lavoro di preparazione che ne ampliava molto l'effetto. Prendiamo ad esempio la prima scena del primo episodio (così evito anche spoiler): il modo assurdo in cui muore Kasuma non viene mostrato immediatamente ma viene raccontato successivamente da Aqua dopo aver creato il clima più adatto per cogliere di sorpresa lo spettatore. Questo tipo di lavoro viene riproposto anche nella seconda stagione, ma meno frequentemente e con un'efficacia molto ridotta; si è puntato, invece, su un tipo di comicità più veloce, che spesso nasce da baruffe e momenti di gran confusione. Intendiamoci, anche così il tutto risulta molto divertente; però l'anime perde molto in termini di imprevedibilità.
Altro elemento che mi rende un po' dubbioso è la riproposizione di molti sketch già usati nella prima stagione. Il fatto che si punti sul fattore nostalgia dopo solo dieci episodi è abbastanza preoccupante: siamo già a corto di idee? Oppure si è voluto solo inserire una sorta di promemoria per lo spettatore? In quest'ultimo caso inviterei la produzione a riflettere nuovamente sull'opportunità di creare altre serie composte da dieci episodi, dato che una parte di essi dovrà essere impiegata per riassumere gli eventi delle altre stagioni. 
Non mi associo, invece, ad una delle argomentazioni più usate dai detrattori di questa serie, ossia quella del peggioramento della qualità grafica. Che ci sia stato un calo è cosa evidente, ma in fondo anche nella prima stagione, pur risultando abbastanza gradevole, l'apparato grafico non è mai stato un vero punto di forza per questo anime, senza però che questo ne frenasse o ne limitasse il successo.
 

Nonostante tutti questi difetti credo sinceramente che anche questo Konosuba 2 sia, in fin dei conti, un ottimo prodotto. Pochi altri titoli possono contare su una trama così meravigliosamente stupida: i momenti comici memorabili, quelli che racconti agli altri più e più volte, sono davvero tanti, forse anche troppi per un anime solo.
I personaggi, poi, confermano in toto la loro capacità di "sedurre" il pubblico in pochi attimi, con una frase o con una semplice espressione del viso. Tra tutti merita una menzione speciale Darkness: la nostra nobile ed incapace paladina masochista, infatti, si ritrova al centro dell'attenzione molto più spesso rispetto al passato. Anche su questo punto il giudizio del pubblico non è stato omogeneo; personalmente, però, ho avuto l'impressione che nei momenti in cui appare l'anime sembra ingranare una marcia in più. Il suo duetto con Vanir, poi, è da applausi a scena aperta.
Non mancano nemmeno altri nuovi elementi parodistici degli MMORPG: i nomi strani che Megumin da a cose ed animali, ad esempio, ricorda molto il comportamento del giocatore medio quando si tratta di dare un nome a qualcosa.
C'è da segnalare, infine, la meritatissima riconferma delle interpreti delle due colonne sonore. In particolare, a questo giro Machico propone Tomorrow come nuova opening, mentre il trio Sora Amamiya, Ai Kayano, Rie Takahashi (che, per chi non lo sapesse, sono anche le doppiatrici di Aqua, Darkness e Megumin), dopo averci deliziato con la dolcissima Chiisana Boukensha, ci riprova con una nuova ending, ossia Ouichi ni Kaeritai.
 
Konosuba 2 era sicuramente una delle serie più attese tra quelle in uscita nell'inverno 2016; e quando si attende un anime in un modo così febbrile il giudizio può esserne pesantemente condizionato, sia nel bene che nel male. La verità è che se ci sono diversi elementi che fanno storcere un po' il naso non si puo' non riconoscere che questo resta uno dei migliori anime del suo genere, nonostante la piccola flessione riscontrata. Anzi, per essere più precisi, più che di flessione parlerei di un momento di "stallo": questa stagione non sarà quella della definitiva consacrazione ma riesce comunque a confermare tutto l'enorme potenziale posseduto da questo anime.