
Quando Kazehaya trova il coraggio di fare il primo passo, lui e Sawako si avvicinano l’uno all’altra, scoprono di essere due mondi diversi ma entrambi meravigliosi a modo loro, due mondi che possono convivere e migliorarsi a vicenda.
Dall’ammirazione e dall’amicizia può nascere qualcosa di speciale nei cuori di questi adolescenti impacciati e immaturi, si possono scoprire tante sensazioni nuove, può emergere una parte di loro, una forza interiore che non sapevano di avere.
Probabilmente la Shiina non aveva idea che Arrivare a te avrebbe avuto un simile seguito di fan, ed è altrettanto probabile che non avesse in mente di far proseguire la storia per ben 30 volumi; non credeva neanche lei di veder crescere così tanto i suoi personaggi toccando tematiche che vanno al di là del semplice amore tra i banchi di scuola, così come è invece la norma per la maggior parte degli shojo ad ambientazione scolastica.
Il successo commerciale di Arrivare a te è straripante: con due serie anime all’attivo, drama cd, artbook, fanbook, un adattamento live action, una serie novel, pubblicazioni in diverse parti del mondo e oltre 20 milioni di copie, si attesta come uno dei manga shojo più venduti tra quelli della generazione ’00. In Italia, dopo la sfortunata esperienza di Planeta De Agostini (che pubblicò solo i primi 6 numeri), viene pubblicato da Edizioni Star Comics, che lo conclude lo scorso novembre.
«Un giorno, arriverà fino a te questo sentimento cresciuto in me?»
Perché la storia di Sawako, liceale "sfigata" che si innamora del figo della scuola, dovrebbe essere ritenuta diversa e addirittura migliore di tanti altri manga con lo stesso incipit?
Non è l’incipit a fare una storia, e non lo è nemmeno la trama in sé: sono i personaggi a dar vita ad una trama, a tesserla e a condurre per mano i loro lettori trasmettendogli gioie e dolori. Di certo Sawako, Kazehaya e tutti protagonisti di Arrivare a te non sono nati perfetti, non sono stati creati già fatti e finiti ma sono cresciuti nel corso degli anni della pubblicazione, facendo errori, stupidaggini, mettendosi in gioco, fuggendo, piangendo e sorridendo. Un po’ quello che succede a ogni adolescente nella vita reale.
E nei dodici anni di pubblicazione, la Shiina non ha mai abbandonato il garbo e la gentilezza, imprimendoli con forza nei suoi personaggi e nella narrazione che non si lascia andare in alcun modo al fanservice, alla volgarità o al romanticismo artificioso.
Non tutto è perfetto, l’autrice fa qualche scivolone ma riesce a rimettersi in piedi con coerenza anche quando sembrava aver fatto una colossale baggianata, e seppur romanzando, ci offre uno scorcio di quello che è l’adolescente giapponese, alle prese con il primo amore, con la timidezza e le scarse capacità comunicative tipiche del popolo nipponico, ma anche e soprattutto con le incombenze della scuola in un periodo della vita in cui l’istruzione è fondamentale per poter scegliere con chiarezza il proprio futuro.

L’opera acquisisce numero dopo numero il sapore della coralità e ci mostra personalità diverse alle prese con problemi comuni, e non, intente a dimenarsi tra la propria, consapevole, immaturità e il desiderio di crescere e di essere padroni della propria vita. Così, una volta sistemate le questioni sentimentali, Arrivare a te mette i suoi personaggi su un altro piano, quello della realizzazione personale, della costruzione del proprio Io, delle scelte per il futuro, che siano esse legate a studio, al lavoro o all’allontanamento da tutto ciò che si ama.
Lentamente ma inesorabilmente Sawako fa a pezzi il muro che la divide dagli altri, quella parete che è l'incapacità di comunicare si sgretola a poco a poco e il suo mondo diventa più vasto, tutto grazie a Kazehaya che le regala «infinite prime volte» e le offre lo sprone per vivere al meglio il fiore degli anni. Dal canto suo Sawako spinge inconsapevolmente l'amato a diventare più risoluto, a farsi uomo per creare e proteggere un futuro insieme. I personaggi di questa storia sbocciano e fioriscono lentamente, sostenendosi a vicenda nel delicato cammino dell'adolescenza.
Il manga poteva durare 10 numeri in meno, è vero, ma anche 15. Poteva chiudersi con Sawako e Kazehaya che coronano un sogno d’amore e il resto sarebbe stato solo nella testa del lettore. Ma l’autrice, complice sicuramente anche il grosso successo commerciale, decide di andare avanti e di far "arrivare" i personaggi ancora più lontano. Arrivare a te è un inno alla giovinezza, alla crescita, al coraggio e all'amicizia, non solo all'amore.
«Voglio arrivare a te... come sempre e per sempre»
Come detto precedentemente, il punto di forza di questa storia sono i suoi personaggi, ora così inquadrati nei classici stilemi shojo, ora così diversi, selvaggi e liberi di muoversi sopra le righe.
Sawako è dolcissima, simpatica e assurdamente divertente. Kazehaya è gentile e tenero nel suo splendido sorriso. Ma entrambi, e così tutti gli altri protagonisti, mostrano nel tempo le sfaccettature del loro carattere: l’ottusità che non ti aspetti di lui, l’intraprendenza insospettabile di lei, la debolezza di Yano, la sensibilità di Chizu, l’ardore di Ryu, l’umiltà di Kurumi, il cuore grande di Kento, la maturità di Pin… tutti nel tempo dimostrano di essere qualcosa di più di uno stereotipo da shojo. Nel corso dei 30 volumi ti fanno ridere, piangere, emozionare, soffrire e sperare insieme a loro, come se fossero gli amici di una vita, come se fossi tu in prima persona a vivere quei sorrisi e quelle lacrime.
L'autrice trova spazio anche per le questioni di famiglia mettendo in evidenza un burrascoso rapporto padre-figlio che coinvolge Kazehaya e il genitore. Peccato però che non abbia fatto altrettanto con le famiglie degli altri, che a parte quella di Sawako, sembrano non essere particolarmente presenti nelle vite dei loro figli.
Arrivare a te ci mostra, pagina dopo pagina, che l’amore non è fatto solo di "me e te" ma di tutto quello che ci circonda, di tutti quelli che ci circondano, anche coloro che sono tanto diversi da noi ma che giorno dopo giorno definiscono con noi la nostra identità, dandoci un pezzetto di se stessi per costruire la nostra persona in sé e la nostra persona con gli altri.
Non si tratta solo di un "arrivare a" ma anche di un "arrivare con", percorrendo una strada che è fatta sì di due persone che si amano, ma anche di tante entità che si vogliono bene in modo diverso, indispensabile e bellissimo. E questo ambito arrivo, in fondo non è altro che un continuo raggiungersi a vicenda e andare avanti, ogni giorno, per tutta la vita.
Karuho Shiina affina negli anni un tratto dolce e delicato che ben differenzia i personaggi in tutti i loro tratti. Visi e occhi espressivi, tavole senza fronzoli ma che non danno mai l’idea di un eccessivo vuoto, cover con un tema standardizzato ma che nella loro semplicità ben riflettono i contenuti del volume.
Arrivare a te, grazie al suo successo, si è posto nel tempo come una pietra miliare dello shojo manga moderno e molto probabilmente sarà ricordato per molti anni a venire, forse diverrà davvero storia del fumetto per ragazze. Personalmente credo che sia un manga che debba essere letto da ogni appassionato di shojo o comunque di storie sentimentali, poiché dimostra come si possa raccontare dell’amore adolescenziale in modo fresco ed emozionante senza cadere negli eccessi, senza dimenticare che la vita di due innamorati non è plasmata solo da loro, ricordando con delicatezza e garbo che l’amore è fatto pure di ciò che ci circonda, anche delle scelte e dei sacrifici che siamo costretti a fare.
Perché la debolezza di oggi può essere lo sprone per diventare forti domani, così da arrivare a te, a me, a lui, a lei, a loro e ovunque il nostro cuore desideri.
Titolo | Prezzo | Casa editrice |
---|---|---|
Arrivare a te 1 | € 4.95 | Planeta DeAgostini Comics |
Arrivare a te 2 | € 4.95 | Planeta DeAgostini Comics |
Arrivare a te 3 | € 4.95 | Planeta DeAgostini Comics |
Arrivare a te 4 | € 4.95 | Planeta DeAgostini Comics |
Arrivare a te 5 | € 4.95 | Planeta DeAgostini Comics |
Arrivare a te 6 | € 4.95 | Planeta DeAgostini Comics |
Arrivare a te 1 | € 4.30 | Star Comics |
Arrivare a te 2 | € 4.30 | Star Comics |
Arrivare a te 3 | € 4.30 | Star Comics |
Arrivare a te 4 | € 4.30 | Star Comics |
Arrivare a te 5 | € 4.30 | Star Comics |
Arrivare a te 6 | € 4.30 | Star Comics |
Arrivare a te 7 | € 4.30 | Star Comics |
Arrivare a te 8 | € 4.30 | Star Comics |
Arrivare a te 9 | € 4.30 | Star Comics |
Arrivare a te 10 | € 4.30 | Star Comics |
Arrivare a te 11 | € 4.30 | Star Comics |
Arrivare a te 12 | € 4.30 | Star Comics |
Arrivare a te 13 | € 4.30 | Star Comics |
Arrivare a te 14 | € 4.30 | Star Comics |
Arrivare a te 15 | € 4.30 | Star Comics |
Arrivare a te 16 | € 4.30 | Star Comics |
Arrivare a te 17 | € 4.30 | Star Comics |
Arrivare a te 18 | € 4.30 | Star Comics |
Arrivare a te 19 | € 4.30 | Star Comics |
Arrivare a te 20 | € 4.30 | Star Comics |
Arrivare a te 21 | € 4.30 | Star Comics |
Arrivare a te 22 | € 4.30 | Star Comics |
Arrivare a te 23 | € 4.30 | Star Comics |
Arrivare a te 24 | € 4.30 | Star Comics |
Arrivare a te 25 | € 4.30 | Star Comics |
Arrivare a te 26 | € 4.30 | Star Comics |
Arrivare a te 27 | € 4.30 | Star Comics |
Arrivare a te 28 | € 4.30 | Star Comics |
Arrivare a te 29 | € 4.30 | Star Comics |
Arrivare a te 30 | € 4.30 | Star Comics |
Pro
- Storia semplice ma emozionante
- Personaggi ottimi
- Narrazione sempre garbata e delicata
- Giusto mix di comicità e sentimentalismo
- Va oltre la solita tematica scolastico-amorosa
- Maru-chan
Contro
- Fa qualche scivolone su beceri stereotipi
- Si sofferma poco sui rapporti genitori-figli
- K**** è stato ingiustamente maltrattato... <3
Ho amato molto la coralità dei personaggi (adoro le storie dove si parla di un gruppo di amici coi loro vari intrallazzi) e mi sono piaciuti tantissimo anche i disegni, molto puliti e spettacolari.
Si, anche a me, è piaciuto molto che "arrivare a te" sia rivolto oltre che alla storia d'amore, a come giungere al cuore delle persone che ti stanno intorno, riuscendo così a diventarne amica (Yano e Chizu in primis).
Mi è anche piaciuto, che all'inizio il più cotto fosse Kazehaya, e non lei. XD
Ero partito con molta attesa e ho amato parecchi shojo, ma l'ho trovato troooppo lento. Ci sono parti molto gradevoli, ma all'ennesimo loop mentale dei protagonisti ho droppato
Adoro Yano e Chizu ?vero, il fatto che è lui ad essere stracotto sin dall'inizio non è banale,di solito è sempre la ragazza xD
L'autrice si perde troppo nel mezzo, allunga il brodo e fa un po' fatica a rimettersi sul giusto binario、ma...eh si perché Arrivate a te、mi è piaciuto tanto, mi sono innervosita、ed emozionata durante la lettura..la storia anche se lunga non è banale e i personaggi riempiono i vuoti.
Concordo sul fatto che la mangaka non aveva la minima intenzione di fare ciò che alla fine è uscito fuori, e talvolta affiora.
Detto questo、non vedo l'ora di leggere la sua prossima opera!
Si, le scene in cui l'autrice ti fa vedere, come lui la segue con lo sguardo, sono molto tenere.
Personalmente ho apprezzato molto la parte in cui tutti i personaggi cercano la loro strada verso il futuro, non ho mai sentito il "brodo allungato" di cui molti si sono lamentati.
Poi una cosa su Kazehaya: è stato davvero "rinfrescante" avere un protagonista maschile come lui, il figo della scuola ma un ragazzo completamente normale a cui piace divertirsi con gli amici, niente tipo tormentato che si spara le pose da eroe tragico.
Condivido. Pensavo che la visione dell'anime fosse sufficiente; ma se questo manga fa affiorare solo la metà delle emozioni che il recensore dice di aver provato leggendo quest'opera e che ha saputo raccontare in modo superbo in questa recensione un pensierino a recuperare questi trenta volumi ti viene.
Ma grazie, è la cosa più bella che mi sia mai sentita dire da quando scrivo recensioni! T___T
Allora, premesso che ho un forte legame affettivo con questa serie e che quindi il mio giudizio è in parte "di pancia", cercando di essere oggettiva credo sinceramente che Arrivare a te abbia tutti i pregi di cui ho parlato.
Capisco che qualcuno possa trovare la storia noiosa, ci sta, dopotutto è una storia semplice, fatta di personaggi semplici, situazioni semplici ed espedienti semplici, quindi qualcuno potrebbe non averci trovato il "guizzo".
Da parte mia, adoro proprio questa semplicità, che ci tengo a precisare, non fa coppia con banalità perché l'autrice avrebbe potuto rendere eccome questo manga banale, avrebbe avuto tutto il tempo per farlo: poteva mettere alle spalle di Sawako un drammone che spiegasse il suo fare "sinistro", poteva mettere un terzo incomodo che metteva in crisi la coppia (e non ditemi Kurumi perché la coppia in crisi non ci va affatto), poteva far morire il gatto a Kazehaya così da farlo diventare un musone introverso di cui Sawako sarebbe stata la crocerossina, poteva far morire un personaggio random per fare dramma, poteva accoppiare i due "scaricati", poteva
Come ho scritto, non penso che la Shiina pensasse di andare tanto avanti, secondo me personaggi come Kento e Kurumu li ha riciclati nel proseguire della storia, allo stesso modo la situazione di Yano non ce la vedo come pianificata dall'inizio, però se così fosse è stata brava proprio per questo.
A me piace molto quando nei manga sentimentali, una volta formatasi la coppia si va avanti a mostrare altri aspetti dei personaggi, questo tipo di storie dimostrano che la tua vita non finisce nel momento in cui trovi un fidanzato!
Personalmente, non lo paragonerei a Bokura ga ita (che è uno dei miei manga preferiti), saranno entrambi shojo ma hanno intenti molto diversi e di conseguenza storia e narrazione differenti. Anche solo il fatto che la seconda parte di Bokura ga ita mostri i personaggi fuori dall'ambito scolastico, ma di base perché Bokura non è mai stato fortemente "scolastico" come Arrivare a te, sin dall'inizio si è incentrato su aspetti della vita dei protagonisti che non fossero semplicemente la scuola e l'amore, ha avuto da subito l'intento di fare altro. Arrivare a te no, non ha voluto parlare né di drammi, né di morti, né di problemi psicologici. Restando in casa Star lo paragonerei ai recenti Honey o Hatsuharu, andando fuori nominerei anche i manga della Sakisaka, la prima parte di Karekano (solo la prima perché appunto la seconda ha tutt'altri intenti) ma al limite anche Host club. Non lo paragonerei a Nana seppur entrambi shojo sentimentali proprio perché parlano di cose diverse.
A parte questo, brava Arashi, bella recensione!
Faccio anche io i complimenti ad Arashi per la bella recensione.
Il paragone nasceva dalla considerazione che Bokura ga ita, shojo comunque diversissimo da Arrivare a te, possiede un'intensità e una forza narrativa che l'opera della Shiina non raggiunge neppure nei suoi momenti più alti. Picchia duro, e non è solo questione di trama, ma anche di linguaggio e di scelte stilistiche. Arrivare a te è un manga dall'andamento pacato, rilassato e rilassante, che non mette mai in difficoltà il lettore ma che anzi lo asseconda, lo rassicura perfino. E questo per me non è più abbastanza (è anche questione d'età, non c'è dubbio: non sono più un ragazzo da tempo). L'ho letto volentieri, ma non so se lo rileggerò mai. Sono considerazioni comunque soggettive; è che 90 lo assegnerei solo ai capolavori, e per me Arrivare a te non lo è appunto perché non universale, ovvero non in grado di parlare a tutti (cosa che un capolavoro dev'essere in grado di fare).
Non condivido la tua idea di capolavoro, o comunque il fatto che questo determinato voto vada assegnato ad essi, ma ti dirò che conosco più di una persona a cui Bokura fa davvero pietà... una era pure una mia carissima amica ai tempi! Cosa che mi dispiace molto visto che anche per me è un ottimo manga, ma questo per dirti che, per quanto il tuo discorso sia corretto e condivisibile, non esisterà mai l'opera che parla "a tutti".
Mi piace quel suo essere uno shojo che racconta le stesse identiche storie di altri shojo ma con quel fare sempre garbato e delicato che per me è tanto un "di più", e che alla fine ti fa rendere conto che oltre alla storia romantica viene narrato molto di più, persino, sui personaggi e sulla loro crescita.
Certo è molto dolce, "lento", capisco che ci siano coloro che trovano questo insieme di cose poco naturale o realistico. Ma a me invece è piaciuto tanto il soffermarsi proprio su quegli attimi che ti portano alla consapevolezza di un sentimento, di un'emozione (un po' come per Karekano o Furuba), che non è il semplice batticuore, è proprio "l'imparare a riconoscere un'emozione, da cosa scaturisce e come, e farla propria, e così via." Sia per l'amore che per l'amicizia, s'intende.
All'inizio, prima di iniziare la lettura, ammetto che Sawako nel suo essere "Sadako" (cosa che appartiene anche alla protagonista di perfect girl evolution, ad esempio) non mi entusiasmava, non volevo che fosse una macchietta o un motivo per umorismo facile. Ma non è stato affatto così, e pertanto sono contentissima di essermi sbagliata XD
E poi c'è lui Kazehaya, che davvero ha tutta la sua freschezza nel nome: Kazehaya è bellissimo perché è spontaneo, naturale, un ragazzo normalissimo, carino sì, ma nella massima normalità al tempo stesso.
Con quel sorriso dolcissimo che awwwwww!!! Lo adoro♥
E poi ci sono tutti gli altri, che non cito per nome ma che sono fondamentali in questa storia che nella rece come nei commenti altri, prima di me, hanno citato come corale: sì, mi piace tantissimo questa cosa, adoro quei manga che riescono ad approfondire bene anche i comprimari e a dedicare loro spazio, addirittura magari certe volte "rubandolo" ai protagonisti. Perché un po' come su Karekano, "il suo lui e la sua lei" non è definito, non è solo o necessariamente Sawako e Kazehaya ma sono tutti coloro a cui rivolgiamo lo sguardo mentre la Shiina ci accompagna durante la lettura, guardando oltre la spalla dei protagonisti. E poi, persino oltre la soglia del "ci mettiamo insieme", perché appunto un amore non finisce lì, inizia soltanto.
Pensare ad Arrivare a Te mi scalda il cuore ogni volta, ci sono affezionata tanto.
Grazie per averci scritto una recensione così, awwwwww ♥
In giro c'è anche gente che non capisce nulla di fumetti, occorre farsene una ragione.
Posso affermare con certezza che io sono una di quelle a cui Bokura non ha fatto impazzire. Affermo inoltre che non lo rileggersi MAI. Questo non significa di certo che non capisco nulla di manga o fumetti in generale, ma forse semplicemente che io cerco altro rispetto a te o chi reputa Bokura una lettura imperdibile che consiglierebbe a chicchessia.
Tra l'altro nel mondo degli shojo scolastici mi pare che Arrivare a te e Bokura ga ita siano molto lontani come atmosfere ad esempio, pertanto non li reputo neanche minimamente paragonabili..non so come tu abbia fatto a pensare a un paragone simile.
Questo per dire che i gusti sono gusti, di certo io mi intenderò di manga diversi da quelli che piacciono a te.
Figurati è meritatissimo. ❤️
Ovviamente sei liberissima di avere la tua opinione, e ci sta che Bokura ga ita ad alcuni possa non piacere. Se però qualcuno me lo squalifica a manga di poco conto, o lo liquida dicendo che "fa pietà", quel qualcuno non capisce molto di fumetti, ne sono del tutto convinto. Non si possono prendere i gusti soggettivi e trasformarli in parametri oggettivi, è una cosa che qualsiasi critico/recensore dovrebbe aver ben presente. Quindi: può non piacere? Sì. Significa che sia un brutto manga? No. Io non ho certo detto che Arrivare a te "fa pietà", ma mi sono limitato a spiegare perché secondo me 90 è un voto troppo alto e perché personalmente mi sarei tenuto più basso di 15/20 punti.
Sono entrambi shojo, quindi offrono due diversi modi di interpretare lo stesso macro-genere. Sarò ben libero di dire che io preferisco un approccio alla Bokura ga ita, no? Diversissimo? Certo, ed è proprio per questo che lo preferisco.
Sono due discorsi diversi: una cosa è avere un certo tipo di gusti, una cosa è intendersene di un certo tipo di manga. E a parte questo, che un manga sia di mio gusto non implica automaticamente che sia migliore di un altro non di mio gusto: significa semplicemente che mi piace di più. Oggettività e soggettività non vanno sovrapposte, è sempre un errore quando lo si fa.
Tra l'altro lo shojo manga comprende una miriade di sottogeneri e sono talmente diversi e appunto imparagonabile. Mi vuoi dire che sarebbe possibile paragonare Arrivare a te a Fruits Basket o al più recente Yona solo perche shojo?
Poi pare che te hai dato per scontanto che a chi non piace Bokura sia un inetto, sovrapponendo soggettivo e oggettivo.
Bho vabbè, è evidente che i modi di pensare siano agli opposti
Ma se ho scritto l'esatto contrario! Rileggi, se hai qualche dubbio. Ci sta che a qualcuno non piaccia, ma è difficile affermare che faccia pena (cioè che sia OGGETTIVAMENTE brutto).
L'hai scritto tu questo?
Questa frase a me pare che dia un giudizio oggettivo alla questione. Tu stai giudicando il pensiero di tutti quelli a cui il manga non piace o fa schifo. E questo è a mio avviso sovrapporre le cose.
Come fai a dire che a chi non piace non capisce niente? Se vuoi rimanere oggettivo non lo puoi fare
Tornando a Bokura ga ita, la mia esperienza di fumetti mi spinge a dire che va benissimo dire che non piace oppure che non è nelle proprie corde (ovvero esprimere una valutazione soggettiva); al tempo stesso, mi rendo pienamente conto che si tratta di un fumetto così ben realizzato, oltre che così sapiente e consapevole nel giocare con i sentimenti dei lettori, che se una persona dichiara che "fa schifo" (esprimendo così una valutazione oggettiva) non ho problemi a dire che quella persona non ci capisce molto di manga. Riepilogando: "Bokura ga ita non mi è piaciuto per niente" va bene, mentre "Bokura ga ita fa schifo" non va affatto bene.
Cmq io non vedo molta differenza nel dire non mi piace e fa schifo, cmq rimane una opinione soggettiva. Forse è qui il nodo della questione, non saprei. Sta di fatto che non mi permetterei mai, personalmente, dire a qualcuno che la pensa diversamente da me che non ne capisce un piffero di funetti o in generale.
Non ho mai messo in discussione quello che pensi.
Ma per me dire che un manga sia brutto, non mi piaccia o faccia schifo sono sullo stesso livello (forse è qui il nodo del disaccordo?) perciò il tuo giudizio ha reso la tua verità oggettiva non più soggettiva. Personalmente non mi permetterei mai di dire a chicchessia che non capisce niente di manga perché pensa che una storia che a me fa impazzire a lui faccia schifo..sono solo opinioni nessuna verità assoluta.
Cmq sia...pace
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.