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6.0/10
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"Viene chiamato tsurune. È il suono creato dall'arco quando la freccia viene scoccata."

"Tsurune: Kazemai Koukou Kyuudo-bu" è un anime di tredici episodi andato in onda dall'ottobre 2018 al gennaio 2019.

La storia vede come protagonisti i membri del club di tiro con l’arco della scuola superiore Kazemai, in particolare si concentrerà sulle vicende di Minato, grande promessa dello sport alle scuole medie ma ora incapace di colpire il bersaglio, e il nuovo giovane maestro Masaki, che li allenerà per il torneo della prefettura.

Comincerò parlando di ciò che mi ha colpito positivamente.
In primo luogo, il comparto tecnico. Prodotto dalla KyoAni, il livello di grafica e animazioni è molto alto, così come mi è piaciuta la OST, che ho trovato perfettamente coerente con il tono della narrazione. Sicuramente lo studio ha fatto un bellissimo lavoro nel rappresentare oggetti veloci come le frecce e, in generale, nel rendere alla perfezione tutte le tradizionali mosse che precedono il momento in cui l’arco viene teso.
Un altro aspetto che mi è piaciuto molto, infatti, è stato il raccontare minuziosamente tutti i particolari riguardanti il mondo del tiro con l’arco giapponese: il modo in cui indossare la divisa, come vengono chiamati i concorrenti a seconda dell’ordine in cui tirano nel torneo a squadre, come posizionare il corpo rispetto all'arco e tanti altri piccoli dettagli che mi hanno permesso di appassionarmi a questo affascinante sport, di cui confesso sapevo poco o niente.

Passiamo ora alle note dolenti.
Prima di tutto i personaggi. A parte il loro essere stereotipati fino al midollo, risultano completamente bidimensionali, forse giusto Minato ha un attimo più di spessore, ma comunque minimo. Le ragazze sono completamente di sfondo, sembrano fantasmi, il che è un peccato, perché dal poco che ho visto sembravano determinate, con dei caratteri decisi, non le solite svenevoli e maldestre manager, ma vere e proprie atlete.
Altro aspetto che non mi ha fatto pienamente apprezzare la serie è la strana scelta di applicare una lentezza e tranquillità tipiche di uno slice of life a quello che è fondamentalmente uno spokon. Durante i tornei, per esempio, permane un senso di distacco che non mi ha permesso di immedesimarmi nell'atmosfera.

In conclusione, penso che sia una serie carina, ben realizzata graficamente, ma a cui manca qualcosa per renderla davvero bella. Personalmente, penso sia colpa dei personaggi senza mordente e dell’incapacità di trasmettere grinta e tensione nei momenti giusti.

Riassumendolo in una frase o meno: "Bello a vedersi ma poca sostanza."